Storia vera della cartomante Daniela
Io mi spaventai molto al momento, ma accettai poi tutto, con le carte può succedere di tutto, anche se questo non me lo sarei mai aspettata: sorprendente e scioccante per me e per l’interlocutore.
Siete pronti? Siete liberi secondo la vostra sensibilità di non leggerla, lascio a voi la scelta.
Io: “Ciao come ti chiami?”
Lui: “Ciao mi chiamo Davide”
Io: “Bel nome”
Lui: “Grazie“
Poi gli chiesi: “Vuoi consultare le sibille o preferisci i tarocchi?“
Lui mi rispose: “Vorrei farti delle domande su un amico…“
Io: “Va bene, dammi nome e data di nascita.” E lui me li diede.
“Ok
userò le sibille, adesso mischio il mazzo e quando te la
senti dimmi basta“
Mischiai il mazzo per un po’ poi mi disse basta .Improvvisamente
mi sentii gelare tutto il corpo, mi sentivo malissimo poi
girai le carte e gli dissi a tono alto: “Perché
mi chiedi e mi fai domande su un morto su un uomo che non è
più qui?“
Lui rimase in silenzio, poi scoppiò a piangere: “Era
il mio insegnante di piano eravamo molto legati, è morto 4
mesi fa e io volevo sapere come stava dall’altra parte, se c’è
un al di là“
Io gli risposi: “Senti la
telefonata si può concludere qui, io non parlo di morti e non
faccio carte su defunti e ne altre cose del genere. “
Lui piangendo:
“Ma io ho bisogno di sapere se mi
ha perdonato.”
Allora io riflettei un attimo e cercai di tranquillizzarmi. Allora
poi tranquilla gli chiesi di smettere di piangere e di
spiegarmi cosa era successo prima della morte dell’amico .
Iniziò a raccontarmi che circa 6 mesi fa, in un locale dove
stavano suonando avevano avuto una discussione molto pesante e
che non si sono più parlati per due mesi, dopo di che il
destino ha voluto che il suo amico morisse, senza che si
potessero chiarire.
Lui ne soffriva molto di tutto ciò e vi confesso ne avrebbe
sofferto chiunque.
Allora gli dissi: “Ok Davide posso
vedere con le carte, se prima di morire ha portato rancore nei
tuoi confronti o meno, questo posso farlo, il passato posso
leggerlo, ma su di lui adesso in qualsiasi posto si trovi,
cosa che non so e che non credo, non faccio le carte.I morti
vanno lasciati in pace ovunque essi riposino.”
Allora riniziai a mescolare il mazzo e gli richiesi di dirmi
basta quando se la sentiva.
Lui disse basta, girai le carte e vidi che effettivamente
avevano avuto una brutta lite, ma quest’uomo non portava odio
e glielo dissi a Davide e che per quest’uomo lui era come un
figlio e lui confermò le mie parole.
Allora lui mi
chiese: “Perché non si fece più
sentire?“
Io gli risposi: “Perché siete
stati due stupidi orgogliosi, proprio come quando c’è una
lite tra un padre e un figlio, sangue dello stesso sangue. Siete
stati uguali, avete agito nello stesso modo. Comunque sappi
che è morto con amore per te, l’amore verso un figlio.“
Lui scoppiò a piangere, lo rasserenai e gli dissi che non
doveva pensarci più, perché i morti non vanno disturbati e
che doveva solo pensare a lui con amore e non più con
amarezza o rancore.
Poi chiusi il telefono ancora gelida, non mi dimenticherò mai questa telefonata.